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Turchia: tassi al 15%

23.06.2023

La banca centrale turca aumenta i tassi del 6,5%


Dopo la vittoria alle elezioni Erdogan cambia politica monetaria. I segnali erano già arrivati con l'annuncio di un ministro amico dei mercati e con il cambio alla guida della banca centrale turca dove una donna ex Golman Sachs è stata posta come governatore della banca stessa.
Tutto questo è suonato come l'annuncio del cambio di politica monetaria e dell'inizio dell'aumento dei tassi in contrapposizione alla politica deleteria degli ultimi anni. Anni durante i quali i tassi furono ridotti provocando una svalutazione della moneta del paese e un'esplosione dell'inflazione arrivata fino all'80%.
Ora l'inflazione è intorno al 40% e ieri la banca centrale turca ha aumentato del 6,5% i tassi ufficiali.
In pratica, dall'8,5%, i tassi, sono stati portati al 15%. E i mercati l'hanno presa male.
La lira turca, immediatamente dopo l'annuncio, ha iniziato a perdere fino al 4,5%; a mio parere in modo eccessivo.

Ma perchè ha perso la lira turca ?
Il motivo è molto semplice e anche un pò emotivo. I mercati si attendevano un aumento dei tassi fino al 21%.
I mercati avrebbero voluto che dall'8,5%, con un balzo di ben il 12,5%, si arrivasse da subito ad un tasso molto elevato. In pratica, si pretendeva che in un'unica riunione e nella prima inversione di tendenza dopo anni si facesse un balzo improvviso verso l'alto che  sarebbe piaciuto ai mercati, ma che non avrebbe fatto così bene all'economia turca.

A mio parere il segnale è importante:

  • c'è un'inversione di tendenza
  • il rialzo non è uno specchio per le allodole, ma è un chiaro cambio di rotta che avrà effetti in futuro
  • apre prospettive positive sulle prossime riunioni e sulle politiche monetarie future
  • va incontro ai mercati e anche la conferenza stampa apre un dialogo differente con i mercati
  • a parte l'emotività iniziale potrebbe esserci una stabilizzazione e un recupero in futuro della lira turca; ci vorrà più o meno tempo in funzione della velocità delle azione e delle comunicazioni future, ma ci si arriverà

Difficile arrivare al 21% in un colpo solo, ma possibile arrivarci con le prossime decisioni della banca turca. Questo è stato un primo segnale forte a cui dar fiducia e sul quale essere positivi per il futuro, seppur moderatamente.

La reazione dei mercati che ha portato la moneta a quota 27 contro l'euro è dovuta al fatto che Erdogan si è conquistato la totale sfiducia da parte degli investitori nel corso degli anni con comportamenti ambigui e contrari alla logica e, quindi, il tempo per recuperare credibilità si allunga.

D'altra parte, quanto fatto potrebbe essere uno spunto a livello economico per attrarre investimenti e capitali.

Tutti vogliono investire in Turchia, data la sua importanza strategica e una popolazione di quasi 100 milioni, e tutti aspettano le condizioni migliori per andare alla conquista dell'impero ottomano. Questo potrebbe essere un inizio verso le politiche attese.

Era importante che ci fosse un segnale forte e, amio parere, c'è stato.

I mercati stanno ricordando ad Erdogan che, dopo quanto accaduto negli anni recenti, una rondine non fa primavera. Ma è pur vero che l'inverno potrebbe essere alla fine.

Investire oggi in Turchia è certamente rischioso, ma può essere un'opportunità. Da quando è stato rieletto Erdogan la lira turca ha perso il 22% circa, ma molta è stata speculazione e forzatura del mercato verso Erdogan e la sua politica monetaria; quasi come dire che Erdogan ha vinto, ma se continuerà come in precedenza sarà punito dai mercati molto più di prima. Ed Erdogan non può permetterselo con un popolo diviso a metà. Sarebbe troppo pericoloso.


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