Le prime crepe sono visibili
Il distacco tra mercati e realtà economica si amplia
Iniziano ad intravedersi le prime crepe sui mercati; i primi dubbi sulla possibilità che le quotazioni possano continuare a crescere con previsioni sull'economia che si riducono ad ogni rilevazione, emergono chiaramente.
I gestori e gli operatori di mercato, qualche domanda se la stanno ponendo. Le quotazioni elevate non trovano riscontri in una ripresa economica consolidata e duratura. Il covid non aiuta e il rischio che l'imponente aiuto implementato da Biden porti più inflazione che benefici reali sta pprendendo corpo nel pensiero degli investitorri.
Alcuni tra i più importanti e seguiti esponenti del mondo finanziario non si sono nascosti ipotizzando anche un crollo che si avvicina; una caduta di cui non si conosce precisamente la data in cui avverrà, ma che sta creando i presupposti perchè possa verificarsi.
In effetti, a fronte della garanzia della continuità delle banche centrali nel creare moneta indefinitamente e del bazooka di quasi 2000 miliardi stanziati dall'amministrazione Biden era possibile ipotizzare un anno felice per le borse e i mercati azionari, ma guardando oltre il breve termine la luce in fondo al tunnel potrebbe essere un abbaglio.
Guadagni se investi in ciò che è sottovalutato
Lo S&P è sui sui massimi e si avvicina ad uno dei maggiori obiettivi indicati: quota 4.000. Dal quale dista solo poco oltre il 4%.
Ecco perchè il rischio aumenta; la performance da novembra (vittoria di Biden) a oggi è stata del 13,5% fondata tutta sulle aspettative delle prime mosse di Biden, che quindi sono state già scontate. Quindi, i margini di ulteriore crescita sono risicati, servirebbe una prospettiva eonomica che manca in questo momento.
A questo aggiungiamo che le previsioni di uscita dal covid sono per la metà del 2022.